martedì 24 gennaio 2017

TEORIA PSICOANALITICA
Secondo la psicoanalisi la classe è il campo di incontro/scontro tra forze inconsce. La psicoanalisi aiuta a chiarire la relazione educativa. 
Essa mette in luce i fenomeni:
  • transfert: con i quali a scuola i ragazzi proiettano le dinamiche con i genitori sugli insegnanti; 
  • proiezione: quando qualcosa all'interno della nostra psiche è percepito come un pericolo viene inconsapevolmente proiettato all'esterno.

CARL ROGERS
Nacque in Illinois nel 1914 si trasferisce con tutta la famiglia in campagna per dedicarsi all'agricoltura e all'allevamento degli animali. Successivamente si iscrive alla facoltà di Agraria, che presto abbandona per intraprendere studi di Teologia. Si trasferisce in Cina per alcuni mesi per partecipare ad una conferenza internazionale. Questo soggiorno gli permette di confrontare la cultura occidentale con quella orientale.
Non appena rientrato negli Stati Uniti, abbandona gli studi religiosi per intraprenderne altri a carattere psicopedagogico. Rogers pubblica il suo primo libro: The Clinical Treatment of the Problem Child: grazie a questa pubblicazione ottiene una cattedra di psicologia clinica inOhio.
L’opera di Rogers (Counseling and Psychotherapy) getta le basi del movimento di psicologia umanistica. A Chicago dove fonda il primo counseling center all'interno del quale effettua, oltre alla sua modalità di "terapia non direttiva anche ricerca clinica. Da questa attività deriva il libro "Terapia centrata sul cliente".
Ottiene poi la cattedra di Psicologia e Psichiatria all'Università del Wisconsi. All'interno del dipartimento di psichiatria Rogers sperimenta la sua "terapia centrata sul cliente" a pazienti psicotici ottenendo ottimi risultati.
In seguito abbandona l'insegnamento e si trasferisce in California. Fonda, insieme ad altri colleghi, il Center for the Study of the Person e, successivamente, l'Institute of Peace per lo studio e la risoluzione dei conflitti. Il 28 gennaio 1987 poco prima di morire, viene candidato per il Premio Nobel per la pace.


TEORIA SISTEMICA
Fu inaugurata negli anni 50 dalla scuola di Paolo Alto in California.
Questa analizza la relazione educativa dicendo che tutto è comunicazione e che il mondo psichico è un sistema, ovvero una totalità nella quale il cambiamento di una parte influenza tutte le altre. 
Paul Watzlawick fu uno dei più noti esponenti di questa teoria; per spiegare il singolo fenomeno bisogna considerare tutto il contesto.
Teorie sull'educatore:

  • l'educatore nel contesto della classe, deve favorire la riorganizzazione interna ogni volta che un nuovo elemento turba l'equilibrio precedente;
  • nel gruppo deve individuare le persone-chiave, il cui cambiamento rende possibile il mutamento collettivo.
  • tiene sotto controllo l'ansia e stimola l'attenzione: un'ansia eccessiva può spingere l'allievo alla fuga, mentre un'ansia eccessivamente bassa può determinare una bassa motivazione.
TEORIA UMANISTA
La psicologia umanista prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno. 
Carl Rogers ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente. Seguendo questo approccio un insegnamento per essere efficacie deve spostare il suo interesse dal contenuto al protagonista. 
La teoria umanista richiede tre atteggiamenti chiave: 
  • comprensione empatica: porsi nel punto di vista dell'altro;
  • considerazione positiva incondizionata: non formulare giudizio o imporre cambiamenti di comportamento;
  • autenticità o congruenza: indurre l'altro a conoscere se stesso;
la scuola sostiene Rogers, perché l'educatore "deve insegnare a imparare" cioè fornire strumenti metodologici per usare consapevolmente le conseguenze. 





                    autenticità \ congruenza considerazione positiva empatia; 3 atteggiamenti chiave
                                                     ⬆

 EDUCATORE
facilitare l'apprendimento
                                    insegnare e imparare metodo ➡ alunno centro
                                                                                                                     ⬇
                                                                                                     autovalutazione\ metacognizione

domenica 22 gennaio 2017

Kurt Lewin 

Kurt Lewin(1890-1947fu uno psicologo tedesco, vissuto a Berlino dove ha compiuto gli studi nell'Università dove in seguito insegnò filosofia e psicologia. 
Durante questa fase della sua vita sono stati importanti:

  • l'esperienza della Prima guerra mondiale, nella quale ha scoperto come i soldati avessero una percezione diversa dei luoghi a seconda della vicinanza al fronte;
  • il rapporto con gli psicologi della Gestalt, Wertheimer, Köhler, Koffka: dai quali ha tratto l'idea che la nostra esperienza è costituita da percezioni strutturate, in base a schemi innati. 
Quando Hitler salì al potere Lewin dovette abbandonare la Germania (in quanto ebreo e socialista) e dovette trasferirsi in America dove insegnò ad Harvard e al MIT.
Lewin è ricordato soprattutto per la "teoria del campo" secondo la quale il comportamento è frutto di un'interazione tra personalità e ambiente.
 "totalità" o "forma organizzata"
                                   ⇡
GESTALT Max Wertheimer  ⇾ Wolfgang Köhler - Kurt Koffka 
                  
            studia i fenomeni della percezione





Questa adotta degli schemi detti "schemi gestaltici" che sono: 

  • Vicinanza: siamo portati a raggruppare gli oggetti vicini tra loro.
  • Somiglianza: siamo portati a raggruppare oggetti simili tra loro. 
  •  Continuità: tendiamo a raggruppare gli oggetti che possono essere visti come continuazione dell'altro.
  • Chiusura: siamo portati a raggruppare gli elementi in modo che formino una figura chiusa. 

  • Pregnanza: raggruppiamo gli elementi che possono costituire una figura semplice, regolare e simmetrica. 
  • Buona forma: raggruppiamo gli elementi per ottenere la figura semplice.
  • Esperienza passata: raggruppiamo gli elementi associati nella nostra esperienza precedente.