lunedì 29 maggio 2017

METACOGNIZIONE, AUTOEFFICACIA E AUTOVALUTAZIONE

L'apprendimento infine è influenzato dalla consapevolezza che abbiamo dei nostri processi cognitivi e dei loro effetti. 
La metacognizione è la consapevolezza dei processi cognitivi in atto, ovvero come noi ricordiamo e pensiamo. 
L'applicazione delle tecniche metacognitive riguarda in particolare l'attenzione, la memoria, la lettura e la scrittura. 
un'altra forma di consapevolezza è l'autovalutazione, grazie alla quale uno studente acquista la fiducia necessaria per procedere nell'apprendimento scolastico. 
l'autovalutazione riguarda le abilità personali:
  • uso corretto del linguaggio verbale e non verbale;
  • capacità di lavorare in gruppo;
  • agilità motoria e sportiva;
  • talento musicale;
  • abilità manuali e pratiche;
  • abilità nel calcolo e nella scrittura; 
  • rapidità nell'esecuzione dei compiti; 
una volta trovati questi aspetti ogni studente deve capire come autovalutarsi. 


AMBIENTI DI APPRENDIMENTO E METODO DI STUDIO

L'apprendimento è profondamente influenzato dall'ambiente, ovvero la situazione in cui gli studenti imparano. 
Questo tema si divide in: 
  • pedagogia dell'insegnamento o comportamentismo
  • pedagogia dell'apprendimento o cognitivismo
il comportamentismo di Bloom e Skinner mette inoltre l'accento sull'organizzazione didattica. il cognitivismo di Brunner e Ausubel, incentrato sullo studente, predispone situazioni stimolanti e di problem solving. il costruttivismo valorizza la collaborazione tra docente e studenti e l'assegnazione di compiti vicini alla vita reale. 


IL RUOLO DELLE EMOZIONI
I processi motivazionali, emozionali e affettivi interagiscono con quelli cognitivi. per definire questa situazione Bandura ha proposto l'espressione "determinismo reciproco", esiste infatti una casualità reciproca tra diversi fattori: 
  • aspetti cognitivi
  • valutazione e attribuzione di significati 
  • emozioni 
l'ansia da prestazione o ansia da esame inoltre influisce molto sul rendimento scolastico. 
il ruolo delle emozioni può essere sia positivo, sia negativo infatti un'ansia eccessiva è una sorta di paralisi dei processi cognitivi e della memoria. 



GLI STILI DI APPRENDIMENTO

Lo stile cognitivo esercita una profonda influenza sullo stile di apprendimento, cioè il modo in cui un individuo elabora l'informazione mentre sta svolgendo un compito. 

Vi sono varie tipologie di stili: 

In base alle funzioni: 
  • legislativo
  • esecutivo
  • giudiziario
In base alle forme: 
  • monarchico
  • gerarchico
  • oligarchico
  • anarchico
In base ai livelli:
  • globale
  • locale
In base agli scopi: 
  • interno
  • esterno
In base alle inclinazioni: 
  • liberale
  • conservatore
GLI STILI COGNITIVI

L'apprendimento è condizionato soprattutto dallo stile cognitivo, cioè la modalità con la quale un individuo elabora le informazioni.


Ci sono vari stili di apprendimento: 
  • stile analitico: dove il soggetto parte dai dettagli per ricostruire il quadro generale; 
  • stile globale: con il quale il soggetto parte dal generale per per interessarsi poi al particolare; 
  • stile indipendente: con il quale il soggetto isola i singoli argomenti dal resto;
  • stile dipendente:nel quale il soggetto evidenzia i collegamenti;
  • stile visuale: nel quale il soggetto preferisce l'uso di immagini, schemi, diagrammi o tabelle;
  • stile verbale: nel quale il soggetto preferisce usare testi, registrazioni e impara per lettura e ripetizione;
  • stile cinestetico: nel quale il soggetto preferisce l'esercizio;
  • stile convergente: nel quale il soggetto parte dalle informazioni disponibili per arrivare verso una soluzione unica; 
  • stile divergente: nel quale il soggetto parte dall'informazione per arrivare in modo creativo a risposte originali; 

domenica 21 maggio 2017

Le motivazioni e gli altri fattori dell'apprendimento

La motivazione e l'attribuzione entrano a far parte di una particolare competenza chiamata imparare a imparare, alla quale viene attribuita grande importanza.  
inoltre la motivazione e l'attribuzione sono componenti dell'apprendimento insieme agli stili cognitivi e alle emozioni. 


                                                  leone     unicorno    tacchino    scoiattolo



IMPARARE A IMPARARE

Imparare è un'attività che siamo abituati a fare fin dall'infanzia e che ci può sembrare facile e scontata. 
alcuni pedagogisti affermano che alle "teste ben piene" bisogna preferire le "teste ben fatte" cioè teste che hanno imparato a imparare e che possiedono un metodo di studio utile. 
questa competenza si può articolare in tre aspetti: 
  • il sapere, cioè le conoscenze;
  • il saper fare, ovvero l'applicazione delle conoscenze;
  • il saper essere, ovvero le convinzioni, gli atteggiamenti e le motivazioni;
questa capacità richiede delle abilità cognitive e quindi il modo di apprendere e gestire le conoscenze e le abilità metacognitive. in funzione a questo l'insegnante deve insegnare ad imparare, ovvero condurre l'allievo a una sempre maggiore autonomia.
l'approccio dell'insegnante deve essere: 
  • integrato: collegare contenuti in modo da stimolare l'allievo a passare autonomamente da un       campo del sapere all'altro;
  • esperienziale: procede per "problemi e progetti" favorendo lo sviluppo del pensiero critico;
  • esplicito: stimola gli studenti a raggiungere la consapevolezza di sè e di quanto stanno facendo e a maturare la capacità di condivisione e socializzazione;

venerdì 21 aprile 2017

le origini dell'educazione

nelle comunità primitive vi è un educazione informale, associata al racconto dei miti e alla pratica dei riti di iniziazione. con la nascita dell'agricoltura, la comunità si modificano, nascono nuovi bisogni e nuovi misteri. compaiono la scrittura e gli scribi e poi la scuola. la scuola ha iniziato con la trasmissione della capacità di leggere e scrivere. la scrittura ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'umanità: permettere di conservare le informazioni nel tempo. 


Socrate: la forza del dialogo
una delle figure fondamentali per lo sviluppo della pedagogia e di tutto il pensiero occidentale fu Socrate. lui infatti dedica la sua vita alla filosofia e ai suoi allievi non trasmette degli insegnamenti tecnici, ma morali e sostiene che i veri valori siano l'anima e la conoscenza perchè è così che l'uomo ottiene la libertà e la felicità. inoltre induce i suoi interlocutori alla continua ricerca della verità e afferma che l'unica certezza che possiede è la propria ignoranza ("io so di non sapere"). egli si proclama ignorante con un atteggiamento che viene detto "ironia socratica", l'ironia sta nel dirsi "ignorante" e nel considerare "sapiente" l'interlocutore per poi smentirlo. 



egli poneva la domanda e cercava la risposta nel concetto e induce i suoi interlocutori a fornire egli stessi  la risposta alla domanda iniziale, questo metodo viene chiamato maieutica, levatrice dal greco. infatti Socrate paragona la sua attività a quella della madre (levatrice), perchè la madre aiutava le donne a partorire corpi, mentre lui aiutava le menti a "partorire" idee. 

il suo metodo si distingue da quello dei sofisti perchè: 
  • a Socrate non interessa la retorica ma la dialettica; 
  • a Socrate interessano il bene e la giustizia, mentre ai sofisti interessa il successo;
  • per Socrate la virtù non è insegnabile dall'esterno, ma si apprende con una ricerca interiore;
proprio per questo viene considerato lo scopritore dell'anima come coscienza.




RICERCA ->  - SCOPO -> CONOSCENZA DEL BENE -> etica ottimista e intellettualistica
                        - METODO ->  1.IRONIA
                                                  2. CONFUTAZIONE
                                                 -3. MAIEUTICA









giovedì 20 aprile 2017

i sofisti e la nascita della paidèia
nel V secolo ad Atene i protagonisti della cultura greca furono Socrate e Platone. il termine sofista, cioè colui che sa usare il sapere, indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. i sofisti volevano insegnare l'aretè politica, cioè la tecnica con la quale un politico può sostenere in pubblico le proprie tesi e può sconfiggere quelle avversarie. 
la nuova virtù consiste nell'abilità dialettica e retorica, ovvero l'arte del linguaggio. 
vi sono due tecnice insegnate dai sofisti: 
- la dialettica
- la retorica
grazie a queste capacità il politico può avere un confronto con diverse parti. 
in questo modo vengono gettate le basi della paidèia greca, un insegnamento il cui obbiettivo è la cultura generale. 




istituzioni democratiche -> dibattiti politici -> comparsa dei sofisti -> 1. insegnabilità della virtù
                                                                                                                 2. democratizzazione della                                                                                                                            politica e del sapere
la Grecia arcaica e i poemi di Omero
le testimonianze più antiche delle forme di educazione greche sono i miti. in particolare sono giunti due poemi: l'Iliade e l'Odissea, scritte da Omero( https://it.wikipedia.org/wiki/Omero ).
in questi poemi omerici compare il concetto di aretè. questo termine significa virtù nel senso di capacità o abilità. 
esistono vari tipi di aretè ad esempio: 
- aretè guerriera (contenuta nell' Iliade)
- aretè intellettuale (contenuta nell'Odissea)
- aretè del mondo contadino greco (descritta da Esodio)


le piramidi dei bisogni
Abrahm Maslow ha descritto la gerarchia dei bisogni attraverso una piramide. 
secondo Maslow un bisogno di livello superiore può essere soddisfatto solo se è già stato soddisfatto un bisogno inferiore. 


la sua tesi è stata però criticata perchè secondo alcuni la gerarchia dei bisogni non sarebbe valida per tutti e perchè semplifica troppo i bisogni dell'uomo e la loro importanza.
la piramide è stata poi ritoccata dalla Arizona State University: la nuova piramide prevede una "sopravvivenza" dei bisogni che anche quando sono stati soddisfatti, non scompaiono, ma continuano ad agire sull'individuo. 


domenica 12 marzo 2017

MOTIVAZIONE INTRINSECA ED ESTRINSECA 

                   ↱ estrinseca -> intenzionalità \ comportamenti (attribuzioni interne)
MOTIVAZIONE│             ->  atteggiamenti 
                             intrinseca -> comportamenti \ personalità (attribuzione esterna)\                                                         intenzionalità \ carattere (attribuzione esterna)


L'apprendimento è condizionato dalla motivazione che può essere intrinseca o estrinseca. 

Motivazione intrinseca: è costituita dalla curiosità oppure dal piacere che si può provare nel fare qualcosa. il ruolo di questa motivazione è stato dimostrato da alcuni esperimenti condotti da Harry Harlow (https://it.wikipedia.org/wiki/Harry_Harlow) su otto macachi sottoposti a giochi di intelligenza; le scimmie premiate con dosi di cibo ottenevano risultati inferiori rispetto alle scimmie che non ricevevano ricompensa e che giocavano per il puro piacere di farlo. questo dimostra che il rinforzo "uccide" la motivazione intrinseca basata sull'interesse di sé. Lo stesso è stato dimostrato dallo psicologo statunitense Edward Deci (https://en.wikipedia.org/wiki/Edward_L._Deci) con esperimenti sugli esseri umani, basati sempre su giochi di intelligenza.
In questa sono presenti degli obbiettivi di padronanza.

PREMIO \ RINFORZO -> minore motivazione 

Motivazione estrinseca: questa si basa su un rinforzo\ ricompensa. Attraverso questo sistema se la ricompensa venisse a mancare si potrebbe perdere tutto l'interesse nel fare le cose. Sono inoltre presenti degli obbiettivi di prestazione. 




STELLA

Stella è una ragazzina francese di 11 anni, vive con i suoi genitori sopra al bar che gestiscono, i quali però non sono molto interessati all'educazione della figlia. Stella viene ammessa a frequentare una nota scuola media dove conosce Gladys. Ha però voti pessimi e rischia la bocciatura. Inizialmente Stella non è motivata a studiare ma successivamente capisce che grande opportunità è la scuola, decide così di impegnarsi e viene promossa. 


https://www.youtube.com/watch?v=umRMzGP5hAI



martedì 24 gennaio 2017

TEORIA PSICOANALITICA
Secondo la psicoanalisi la classe è il campo di incontro/scontro tra forze inconsce. La psicoanalisi aiuta a chiarire la relazione educativa. 
Essa mette in luce i fenomeni:
  • transfert: con i quali a scuola i ragazzi proiettano le dinamiche con i genitori sugli insegnanti; 
  • proiezione: quando qualcosa all'interno della nostra psiche è percepito come un pericolo viene inconsapevolmente proiettato all'esterno.

CARL ROGERS
Nacque in Illinois nel 1914 si trasferisce con tutta la famiglia in campagna per dedicarsi all'agricoltura e all'allevamento degli animali. Successivamente si iscrive alla facoltà di Agraria, che presto abbandona per intraprendere studi di Teologia. Si trasferisce in Cina per alcuni mesi per partecipare ad una conferenza internazionale. Questo soggiorno gli permette di confrontare la cultura occidentale con quella orientale.
Non appena rientrato negli Stati Uniti, abbandona gli studi religiosi per intraprenderne altri a carattere psicopedagogico. Rogers pubblica il suo primo libro: The Clinical Treatment of the Problem Child: grazie a questa pubblicazione ottiene una cattedra di psicologia clinica inOhio.
L’opera di Rogers (Counseling and Psychotherapy) getta le basi del movimento di psicologia umanistica. A Chicago dove fonda il primo counseling center all'interno del quale effettua, oltre alla sua modalità di "terapia non direttiva anche ricerca clinica. Da questa attività deriva il libro "Terapia centrata sul cliente".
Ottiene poi la cattedra di Psicologia e Psichiatria all'Università del Wisconsi. All'interno del dipartimento di psichiatria Rogers sperimenta la sua "terapia centrata sul cliente" a pazienti psicotici ottenendo ottimi risultati.
In seguito abbandona l'insegnamento e si trasferisce in California. Fonda, insieme ad altri colleghi, il Center for the Study of the Person e, successivamente, l'Institute of Peace per lo studio e la risoluzione dei conflitti. Il 28 gennaio 1987 poco prima di morire, viene candidato per il Premio Nobel per la pace.


TEORIA SISTEMICA
Fu inaugurata negli anni 50 dalla scuola di Paolo Alto in California.
Questa analizza la relazione educativa dicendo che tutto è comunicazione e che il mondo psichico è un sistema, ovvero una totalità nella quale il cambiamento di una parte influenza tutte le altre. 
Paul Watzlawick fu uno dei più noti esponenti di questa teoria; per spiegare il singolo fenomeno bisogna considerare tutto il contesto.
Teorie sull'educatore:

  • l'educatore nel contesto della classe, deve favorire la riorganizzazione interna ogni volta che un nuovo elemento turba l'equilibrio precedente;
  • nel gruppo deve individuare le persone-chiave, il cui cambiamento rende possibile il mutamento collettivo.
  • tiene sotto controllo l'ansia e stimola l'attenzione: un'ansia eccessiva può spingere l'allievo alla fuga, mentre un'ansia eccessivamente bassa può determinare una bassa motivazione.
TEORIA UMANISTA
La psicologia umanista prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno. 
Carl Rogers ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente. Seguendo questo approccio un insegnamento per essere efficacie deve spostare il suo interesse dal contenuto al protagonista. 
La teoria umanista richiede tre atteggiamenti chiave: 
  • comprensione empatica: porsi nel punto di vista dell'altro;
  • considerazione positiva incondizionata: non formulare giudizio o imporre cambiamenti di comportamento;
  • autenticità o congruenza: indurre l'altro a conoscere se stesso;
la scuola sostiene Rogers, perché l'educatore "deve insegnare a imparare" cioè fornire strumenti metodologici per usare consapevolmente le conseguenze. 





                    autenticità \ congruenza considerazione positiva empatia; 3 atteggiamenti chiave
                                                     ⬆

 EDUCATORE
facilitare l'apprendimento
                                    insegnare e imparare metodo ➡ alunno centro
                                                                                                                     ⬇
                                                                                                     autovalutazione\ metacognizione

domenica 22 gennaio 2017

Kurt Lewin 

Kurt Lewin(1890-1947fu uno psicologo tedesco, vissuto a Berlino dove ha compiuto gli studi nell'Università dove in seguito insegnò filosofia e psicologia. 
Durante questa fase della sua vita sono stati importanti:

  • l'esperienza della Prima guerra mondiale, nella quale ha scoperto come i soldati avessero una percezione diversa dei luoghi a seconda della vicinanza al fronte;
  • il rapporto con gli psicologi della Gestalt, Wertheimer, Köhler, Koffka: dai quali ha tratto l'idea che la nostra esperienza è costituita da percezioni strutturate, in base a schemi innati. 
Quando Hitler salì al potere Lewin dovette abbandonare la Germania (in quanto ebreo e socialista) e dovette trasferirsi in America dove insegnò ad Harvard e al MIT.
Lewin è ricordato soprattutto per la "teoria del campo" secondo la quale il comportamento è frutto di un'interazione tra personalità e ambiente.
 "totalità" o "forma organizzata"
                                   ⇡
GESTALT Max Wertheimer  ⇾ Wolfgang Köhler - Kurt Koffka 
                  
            studia i fenomeni della percezione





Questa adotta degli schemi detti "schemi gestaltici" che sono: 

  • Vicinanza: siamo portati a raggruppare gli oggetti vicini tra loro.
  • Somiglianza: siamo portati a raggruppare oggetti simili tra loro. 
  •  Continuità: tendiamo a raggruppare gli oggetti che possono essere visti come continuazione dell'altro.
  • Chiusura: siamo portati a raggruppare gli elementi in modo che formino una figura chiusa. 

  • Pregnanza: raggruppiamo gli elementi che possono costituire una figura semplice, regolare e simmetrica. 
  • Buona forma: raggruppiamo gli elementi per ottenere la figura semplice.
  • Esperienza passata: raggruppiamo gli elementi associati nella nostra esperienza precedente.